Violenza nel matrimonio: precisazioni della Cassazione

La violenza sessuale nel matrimonio non è giustificata da ragioni culturali. Applicabile l’aggravante del rapporto di coniugio prevista per l’omicidio.

La Cassazione con due sentenze, emesse a distanza di qualche mese l’una dall’altra ribadisce alcuni importanti principi costituzionali in materia di matrimonio e, alla luce della parità morale e giuridica dei coniugi condanna le condotte di due mariti che hanno dato vita a condotte violente ai danni delle loro donne.

Con una recente sentenza di fine aprile sentenza 29 aprile 2020, n. 13273 ha riconosciuto l’applicabilità dell’aggravante del rapporto di coniugio prevista per il reato di omicidio anche in caso di condotte violente contro la propria moglie. Con la precedente di febbraio sentenza 26 febbraio 2020  n. 7590 ribadisce che il nostro ordinamento penale non giustifica le condotte violente perpetrate in danno della propria moglie solo perché nel paese di provenienza sono ammesse “culturalmente”. Le questioni culturali devono necessariamente fare un passo indietro di fronte ai diritti fondamentali della persona, come la libertà sessuale, che deve essere tutelata anche all’interno del matrimonio. Va respinto il ricorso del marito condannato per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della propria moglie.

Violence in marriage: clarifications of the Supreme Court

The Court of Cassation, with two sentences, issued a few months apart, reaffirms some important constitutional principles on marriage and, in the light of the moral and legal equality of the spouses, condemns the conduct of two husbands who have given rise to violent conduct against their women.

In a recent judgment at the end of April 29 , 2020 nr 13273 , it recognised the applicability of the aggravating circumstance of the conjugal relationship provided for in the crime of murder even in the case of violent conduct against his own wife. With the previous one in February 26 February 2020 nr 7590 ,it reaffirmed that our penal system does not justify violent conduct perpetrated to the detriment of one’s own wife only because they are “culturally” admitted in the country of origin. Cultural issues must necessarily take a step back in the face of fundamental human rights, such as sexual freedom, which must also be protected within marriage. The appeal by the convicted husband for sexual abuse and sexual violence against his wife must be rejected.