LE SPESE UNIVERSITARIE PER I FIGLI SONO SPESE ORDINARIE O STRAORDINARIE?
La Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 34100 del 12 novembre 2021ha confermato che le spese universitarie non possono essere qualificate come “straordinarie” perché non presentano i caratteri della imprevedibilità e straordinarietà richieste per ritenerle tali.
Il caso oggi in esame trae origine da una pronuncia di secondo grado della Corte D’Appello di Cagliari che, sovvertendo la decisione di primo grado, negava alla ex moglie l’assegno divorzile e riconosceva in favore del figlio maggiorenne, ma non autosufficiente, un assegno di mantenimento pari ad €850,00 al mese da corrispondere direttamente allo stesso.
A fronte di tale pronuncia la ex moglie ricorreva per Cassazione e l’ex marito replicava con controricorso.
Con il quarto motivo la ricorrente lamentava che il giudice di merito aveva qualificato, ripartendone il carico tra entrambi i genitori, come spese straordinarie le tasse universitarie, rette di collegio e libri di studio, posto che “per uno studente universitario corrispondono a bisogni ordinari ed attuali che non hanno carattere di eccezionalità o imprevedibilità, essendo anche nel caso di specie quantificabili in anticipo”.
La Suprema Corte di Cassazione ritiene tale motivo fondato.
Viene, infatti, ricordato che la Suprema Corte ha già avuto modo occasione di chiarire che “devono intendersi spese “straordinarie” quelle che, per la loro rilevanza, la loro imprevedibilità e la loro imponderabilità esulano dall’ordinario regime di vita dei figli, cosicché la loro inclusione in via forfettaria nell’ammontare dell’assegno, posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dall’art. 155 c.c. e con quello dell’adeguatezza del mantenimento, nonché recare grave nocumento alla prole, che potrebbe essere privata, non consentendolo le possibilità economiche del solo genitore beneficiario dell’assegno “cumulativo” (Cass., Sez. I, 8/06/2012, n. 9372);
Inoltre di recente con l’Ordinanza n. 379 la Corte ha stabilito che “in materia di rimborso delle spese c.d. straordinarie sostenute dai genitori per il mantenimento del figlio, occorre in via sostanziale distinguere tra: a) gli esborsi che sono destinati ai bisogni ordinari del figlio e che, certi nel loro costante e prevedibile ripetersi, anche lungo intervalli temporali, più o meno ampi, sortiscono l’effetto di integrare l’assegno di mantenimento e possono essere azionati in forza del titolo originario di condanna adottato in materia di esercizio della responsabilità in sede di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio ovvero all’esito di procedimenti relativi ai figli nati fuori del matrimonio, previa una allegazione che consenta, con mera operazione aritmetica, di preservare del titolo stesso i caratteri della certezza, liquidità ed esigibilità; b)le spese che, imprevedibili e rilevanti nel loro ammontare, in grado di recidere ogni legame con i caratteri di ordinarietà dell’assegno di contributo al mantenimento, richiedono, per la loro azionabilità l’esercizio di un’autonoma azione di accertamento in cui convergono il rispetto del principio dell’adeguatezza della posta alle esigenze del figlio e quello della proporzione del contributo alle condizioni economico patrimoniali del genitore onerato in comparazione con quanto statuito dal giudice che si sia pronunciato sul tema della responsabilità genitoriale a seguito di separazione, divorzio, annullamento e nullità del vincolo matrimoniale e comunque in ordine al figli nati fuori dal matrimonio”
Alla luce di quanto sopra risulta evidente l’errore di sussunzione in cui è incorso il Giudice di merito nell’escludere le spese per l’istruzione universitaria del figlio dalle spese ordinarie senza che ne siano evidenziati i caratteri imprevedibilità ed imponderabilità che contribuiscono ad includerle le spese straordinarie.
ARE UNIVERSITY FEES FOR CHILDREN ORDINARY OR EXTRAORDINARY EXPENSES?
The Court of Cassation, in its decision no. 34100 of 12 November 2021, confirmed that university expenses cannot be qualified as “extraordinary” because they do not have the characteristics of unpredictability and extraordinariness required to be considered as such.
The present case originates from a second instance decision of the Court of Appeal of Cagliari which, overturning the first instance decision, denied the ex-wife the divorce allowance and awarded her son, who was of age but not self-sufficient, a maintenance allowance of €850.00 per month to be paid directly to him.
The ex-wife appealed to the Court of Cassation against that judgment and the ex-husband responded with a counter-appeal.
In her fourth ground of appeal, the appellant complained that the trial judge had classified university fees, boarding school fees and study books as extraordinary expenses, sharing the burden between both parents, given that “for a university student they correspond to ordinary and current needs which are not exceptional or unforeseeable, since they can be quantified in advance”.
The Supreme Court of Cassation considers this ground to be well-founded.
It is recalled that the Supreme Court has already had occasion to clarify that “extraordinary” expenses are those which, because of their importance, unpredictability and imponderability go beyond the ordinary life regime of the children, so that their inclusion as a lump sum in the amount of the allowance, payable by one of the parents, may prove to be contrary to the principle of proportionality enshrined in art. 155 of the Civil Code and the principle of adequacy of maintenance, as well as causing serious harm to the children, who may be deprived, as the economic possibilities of only the parent receiving the “cumulative” allowance do not allow it (Cass, I, 8/06/2012, no. 9372);
In addition, the Court recently ruled in Order no. 379 that “in the matter of reimbursement of extraordinary expenses incurred by the parents for the purpose of the child’s maintenance, the Court of Cassation has ruled that In addition, in its recent Order No. 379, the Court has ruled that “with regard to the reimbursement of so-called extraordinary expenses incurred by the parents for the maintenance of their child, a fundamental distinction must be made between: a) disbursements which are intended for the ordinary needs of the child and which, certain in their constant and foreseeable repetition, even over more or less extensive time intervals, have the effect of supplementing the maintenance allowance and can be enforced by virtue of the original order adopted in the matter of the exercise of responsibility at the time of separation, separation, dissolution, cessation of civil effects, annulment, nullity of the marriage or as a result of proceedings relating to children born out of wedlock, subject to an allegation which allows, by a simple arithmetical operation, the preservation of the characteristics of certainty, liquidity and collectability of the title itself; (b) expenditure which, being unforeseeable and substantial in amount, and capable of severing any link with the ordinary nature of the maintenance allowance, requires, (b) expenses which, being unforeseeable and significant in amount, and capable of severing any link with the ordinary nature of the maintenance allowance, require, in order for them to be actionable, the exercise of an autonomous action of ascertainment in which the principle of the adequacy of the post to the needs of the child and that of the proportion of the contribution to the economic and financial conditions of the parent charged with the task converge in comparison with what has been ruled by the judge who has pronounced on the subject of parental responsibility following separation, divorce, annulment and nullity of the marriage bond and in any case with regard to children born out of wedlock”.
In the light of the foregoing, it is clear that the trial judge erred in excluding the costs of the child’s university education from ordinary expenses without highlighting the unpredictability and imponderability that contribute to their inclusion as extraordinary expenses.