Inammissibilità del ricorso in Cassazione. Art.709-ter cpc.
Cassazione – ordinanza n. 1568 – 19 gennaio 2022
La vicenda esaminata dalla Corte di Cassazione fa riferimento al ricorso di una madre, avverso l’ordinanza della Corte di Appello di Messina, che aveva autorizzato l’ex marito ad iscrivere il figlio minore presso una scuola nordamericana, con trasferimento dalla attuale residenza.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della donna, poiché si legge nelle motivazioni: “La questione della ricorribilità per cassazione dei provvedimenti resi dal giudice del merito ai sensi dell’art. 709-ter cod. proc. civ. è stata più volte affrontata da questa Corte. Va premesso che il regime dell’impugnazione di siffatti provvedimenti non è stato affatto modificato dall’introduzione, nell’ordinamento processualistico, dell’art. 709 – ter cod. proc. civ., il quale si limita ad indicare, in modo analitico, i provvedimenti che il giudice può emettere, stabilendo, poi, che gli stessi restano impugnabili nei modi ordinari, senza pertanto incidere sulla previgente disciplina dei relativi mezzi di gravame e, quindi, sulla preclusione del ricorso straordinario per cassazione […].
Non così quando l’oggetto del ricorso attenga alle controversie in ordine all’esercizio concreto delle modalità di affidamento, in quanto, in tal caso, il ricorso per cassazione è inammissibile. Si tratta delle statuizioni relative alle modalità di affidamento della prole, le quali non sono né definitive, né decisorie, e, quindi, non sono ricorribili per cassazione, ai sensi dell’art. 111 Costituzione. In via esemplificativa, sono stati in passato menzionati i conflitti tra i genitori su talune questioni (si veda Cass. 22 ottobre 2010, n. 21718), come la scelta della scuola, un intervento medico sul minore, etc., ma pure le questioni quotidiane, come il modo in cui il minore si veste, gli spettacoli cui può assistere, e così via. […]. Tali provvedimenti non sono, dunque, ricorribili per cassazione, perché attengono al controllo esterno sull’esercizio della responsabilità genitoriale, né hanno carattere di definitività, potendo essere sempre riproposte le questioni con successivo ricorso […]. Non è, pertanto, soltanto dall’adozione del provvedimento nell’ambito di quelli previsti dall’art. 709- ter cod. proc. civ., su ricorso proposto in via principale, che deriva, in sé, l’inammissibilità del ricorso, ma dalla natura dei provvedimenti emessi dal giudice di merito: ove essi siano volti alla mera conformazione delle modalità concrete di esercizio della responsabilità genitoriale, difettano i presupposti per reputare ammissibile il ricorso straordinario per cassazione […]. Nella specie, nel provvedimento impugnato i caratteri, che rendono ammissibile il ricorso straordinario per cassazione, certamente mancano. Si tratta di decisione affidata agli apprezzamenti compiuti dal giudice del merito; ed il provvedimento, soggetto alle regole generali del rito camerale, è come tale inidoneo ad acquistare autorità di giudicato, neppure rebus sic stantibus, perché modificabile e revocabile solo ex nunc, per nuovi elementi sopravvenuti, ma anche ex tunc, sulla base di un riesame di merito o di legittimità delle originarie risultanze processuali, difettano, dunque, secondo i concetti elaborati dalla giurisprudenza consolidata di questa Corte, i requisiti della decisorietà e della definitività, e, pertanto, esso non è impugnabile, ai sensi dell’art. 111 Cost., con ricorso straordinario per cassazione.”
Supreme Court – Order No. 1568 – Jan. 19, 2022
The case examined by the Court of Cassation refers to the appeal of a mother, against the order of the Court of Appeals of Messina, which had authorized her ex-husband to enroll her minor child at a North American school, with a transfer from her current residence.
The Court of Cassation dismissed the woman’s appeal, as the grounds read, “The question of the appealability by cassation of the orders rendered by the judge of the merits under Article 709-ter of the Code of Civil Procedure has been addressed several times by this Court. It should be premised that the regime of the appeal of such measures has not been changed at all by the introduction, in the procedural system, of art. 709 – ter cod. proc. civ. which merely indicates, in an analytical manner, the measures that the judge may issue, establishing, then, that the same remain appealable in the ordinary ways, without therefore affecting the previous discipline of the relative means of appeal and, therefore, the preclusion of the extraordinary appeal for cassation […].
Not so when the subject matter of the appeal pertains to disputes regarding the concrete exercise of the modes of custody, since, in that case, the cassation appeal is inadmissible. These are the rulings regarding the child custody arrangements, which are neither final nor decisive, and, therefore, are not appealable by cassation, pursuant to Article 111 of the Constitution. By way of example, conflicts between parents over certain issues have been mentioned in the past (see Cass. Oct. 22, 2010, No. 21718), such as choice of school, a medical intervention on the child, etc., but also everyday issues, such as the way the child dresses, the shows he or she may attend, and so on. […]. These measures are not, therefore, appealable by cassation, because they pertain to external control over the exercise of parental responsibility, nor do they have the character of finality, since the issues can always be re-proposed with subsequent appeal […]. It is, therefore, not only from the adoption of the measure within the scope of those provided for in Article 709- ter of the Code of Civil Procedure, on an appeal lodged in the main proceedings, that derives, in itself, the inadmissibility of the appeal, but from the nature of the measures issued by the judge of merit: where they are aimed merely at the conformation of the concrete modalities of the exercise of parental responsibility, the conditions for deeming the extraordinary appeal for cassation admissible are lacking […]. In the present case, in the contested measure the characters, which make the extraordinary appeal by cassation admissible, are certainly lacking. It is a decision entrusted to the appreciations made by the judge of merit; and the measure, subject to the general rules of the chamber procedure, is as such incapable of acquiring the authority of res judicata, not even rebus sic stantibus, because it can be modified and revoked only ex nunc, for new elements that have arisen, but also ex tunc, on the basis of a review of merit or legitimacy of the original procedural findings, thus lacking, according to the concepts developed by the established case law of this Court, the requirements of decisiveness and finality, and, therefore, it is not appealable, pursuant to Art. 111 Const, by extraordinary appeal in cassation.