IL MALTRATTAMENTO DEI FIGLI NEI CONFRONTI DEI GENITORI E, IN PARTICOLARE, IL PARENTAL ABUSE

Il reato di maltrattamenti in famiglia è spesso commesso dai genitori nei confronti dei propri figli, ma vi sono molti casi in cui le parti lese sono i genitori e gli agenti, invece, i figli.

Talvolta non si viene a conoscenza di tali drammi familiari, perché i genitori non hanno il coraggio di denunciare i propri figli, cercando di proteggerli ed evitando loro di avere a che fare con la giustizia: preferiscono tenere segreto ciò che avviene all’interno delle mura domestiche, provando vergogna e anche sensi di colpa, pensando di non averli saputi educare in modo adeguato.

Tuttavia, quest’estate vi sono stati molti abusi dei figli nei confronti dei propri genitori.

La Procura della Repubblica di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per maltrattamenti e tentato omicidio nei confronti di un uomo di 35 anni, per le azioni vessatorie poste in essere abitualmente verso i suoi genitori: chiamava la madre col termine “zingara”, inveiva contro padre e madre con parole offensive come “porci, pugno di bastardi”, li minacciava dicendo loro che li avrebbe fatti morire con atroci sofferenze. In un’occasione ha tentato di soffocare la madre, tenendole un cuscino contro il viso e bloccandole il polso, mentre un’altra volta l’ha afferrata per i polsi, cagionandole delle lesioni.

Il GUP di Macerata ha condannato un uomo di 23 anni a 1 anno, 4 mesi e 20 giorni di reclusione per maltrattamenti e lesioni nei confronti della madre per averle lanciato in testa un bicchiere.

E’ di poche settimane fa la notizia di un uomo che ha costretto l’anziana madre, dopo svariati atti di violenza, a prelevare soldi al bancomat per acquistare successivamente della droga: è ora indagato per estorsione e maltrattamenti in famiglia.

È stato condannato sempre per estorsione e maltrattamenti nei confronti della madre un 43enne di Garlasco per molteplici aggressioni, sia verbali che fisiche, tali da rendere un inferno la vita della donna. La vittima non aveva mai trovato il coraggio di denunciare il figlio e, anzi, aveva cercato di minimizzare quegli episodi per il troppo amore che provava, ma anche per vergogna.

Emerge, pertanto, che il reato maggiormente commesso ai danni dei genitori sia quello di maltrattamenti in famiglia, punito da tre a sette anni di reclusione.

Secondo la Cassazione il figlio che pone in essere comportamenti violenti, sia fisici che verbali, con la volontà di vessare i propri familiari, facendoli vivere in uno stato di terrore, commette il reato di maltrattamenti in famiglia, se convivente con gli stessi.

Con riguardo alla convivenza va, peraltro precisato che recentemente gli Ermellini hanno rilevato come si configuri il reato in esame anche in caso di cessazione della convivenza o di una stabile coabitazione, purché permangano integri o comunque solidi ed abituali i vincoli di solidarietà derivanti dal precedente rapporto intercorso tra le parti non più conviventi (Cass. n. 30129/21).

Il Giudice può disporre l’allontanamento dalla casa familiare attraverso una misura cautelare, allo scopo di prevenire ulteriori danni e pericoli per le vittime.

Non si deve credere che solo i figli adulti siano violenti nei confronti dei genitori: purtroppo anche alcuni minorenni rappresentano un pericolo per l’integrità fisica e mentale dei propri genitori.

Il “parental abuse” o violenza filio-parentale è un fenomeno emergente che riguarda gli adolescenti che abusano fisicamente, emotivamente e verbalmente dei genitori.

In particolare, la violenza consiste nell’umiliazione costante, nelle minacce, nelle aggressioni, nell’imposizione del proprio potere e controllo nella relazione con i genitori o, più frequentemente, nei confronti di quello più debole (che spesso è la madre).

In genere tale violenza viene posta in essere da ragazzi tra i dodici e i quattordici anni, con un picco di tra i quindici e i diciassette e una diminuzione dopo il compimento della maggiore età.

La violenza parentale non riguarda solo ragazzi con psicopatologie conclamate o problematiche serie (come la tossicodipendenza), ma anche gli adolescenti “regolari”, cresciuti in famiglie “normali”.

Come è ben noto solo dai 14 anni in su si può essere imputabili. Quindi se un 14enne fosse violento nei confronti dei genitori, essi potrebbero denunciarlo per maltrattamenti.

La convivenza forzata durante il lockdown, in alcuni casi, ha aumentato il numero dei comportamenti conflittuali all’interno delle mura domestiche, tanto da parlare di una doppia epidemia: quella epidemiologica e quella di violenza.

ILL-TREATMENT OF CHILDREN BY THEIR PARENTS AND, IN PARTICULAR, PARENTAL ABUSE

The crime of abuse in the family is often committed by parents against their children, but there are many cases where the injured parties are the parents and the agents are the children.

Sometimes people do not know about such family dramas, because parents do not have the courage to report their children, trying to protect them and avoiding them from having to deal with the justice system: they prefer to keep what happens in the home a secret, feeling ashamed and even guilty, thinking that they did not know how to bring them up properly.

However, this summer there have been many abuses of children against their parents.

The Catania Public Prosecutor’s Office has issued a pre-trial detention order for ill-treatment and attempted murder against a 35-year-old man for his habitual harassment of his parents: he called his mother a ‘gypsy’, swore at her father and mother with offensive words such as ‘pigs, fistful of bastards’, and threatened them by telling them he would make them die in excruciating pain. On one occasion he tried to suffocate his mother, holding a pillow against her face and blocking her wrist, while on another occasion he grabbed her by the wrists, causing her injuries.

The Macerata Magistrate’s Court sentenced a 23-year-old man to one year, four months and 20 days’ imprisonment for mistreating and injuring his mother by throwing a glass at her head.

A few weeks ago, a man was convicted of forcing his elderly mother, after several acts of violence, to withdraw money from an ATM machine in order to buy drugs: he is now under investigation for extortion and ill-treatment in the family.

A 43-year-old man from Garlasco was convicted of extortion and ill-treatment of his mother for multiple verbal and physical assaults, which made the woman’s life hell. The victim had never found the courage to denounce her son and, on the contrary, had tried to minimise those episodes because of the excessive love she felt, but also out of shame.

It emerges, therefore, that the crime mostly committed against the parents is that of ill-treatment in the family, punished by three to seven years’ imprisonment.

According to the Court of Cassation, a child who engages in violent behaviour, whether physical or verbal, with the intention of harassing his or her family members, making them live in a state of terror, commits the offence of ill-treatment in the family if he or she lives with them.

With regard to cohabitation, it should also be pointed out that the Italian Supreme Court has recently ruled that the offence in question can also be committed in the event of the cessation of cohabitation or stable cohabitation, provided that the bonds of solidarity deriving from the previous relationship between the parties no longer cohabiting remain intact or in any case solid and habitual (Court of Cassation no. 30129/21).

The judge may order the removal from the family home by means of a precautionary measure, in order to prevent further damage and danger to the victims.

It should not be assumed that only adult children are violent towards their parents: unfortunately some minors also represent a danger to the physical and mental integrity of their parents.

Parental abuse’ or filio-parental violence is an emerging phenomenon involving adolescents who physically, emotionally and verbally abuse their parents.

In particular, the violence consists of constant humiliation, threats, aggression, imposition of power and control in the relationship with parents or, more frequently, with the weaker parent (which is often the mother).

Generally, such violence is perpetrated by children between the ages of twelve and fourteen, with a peak between fifteen and seventeen and a decrease after the age of majority.

Parental violence does not only affect children with proven psychopathologies or serious problems (such as drug addiction), but also ‘regular’ adolescents who have grown up in ‘normal’ families.

As is well known, it is only from the age of 14 that one can be charged. So if a 14-year-old is violent towards his parents, they can report him for abuse.

Forced cohabitation during the lockdown has, in some cases, increased the number of conflictual behaviours within the home, so much so that we speak of a double epidemic: the epidemiological epidemic and the epidemic of violence.