L’affido familiare è un istituto a carattere temporaneo che permette a una famiglia, a una coppia, o anche a un single di accogliere, per un periodo di tempo limitato, un minore la cui famiglia stia attraversando un momento di crisi o di difficoltà economica, tale da impedirle di accudire il minore.
La domanda di affido temporaneo può essere effettuata, a differenza dell’adozione, non solo da coppie sposate, ma anche da conviventi e da single. Non sono previsti, inoltre, vincoli di età da rispettare, se non la maggiore età.
I requisiti richiesti agli aspiranti affidatari sono quelli di avere a disposizione uno spazio all’interno della propria casa adatto ad accogliere una persona, avere adeguate capacità educative per seguire il minore nel suo sviluppo nonché mantenere i rapporti con la famiglia di origine del bambino per permettere non appena possibile il reinserimento dell’affidato.
La famiglia affidataria deve assicurare al minore il mantenimento materiale, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive, rispondendo dunque a tutte le sue esigenze materiali e psicologiche in attesa che la famiglia originaria torni ad essere in grado di assolvere ai propri compiti di accudimento e cura. Nel momento in cui il bambino torna presso i suoi genitori, gli affidatari hanno diritto a mantenere i rapporti con lui.
Generalmente sono i Servizi sociali ad occuparsi della necessità di affidare temporaneamente un minore a una famiglia diversa da quella di origine. In alternativa, può essere il Tribunale per i minorenni a disporre per decreto l’allontanamento del bambino dai suoi genitori o tutori.
La legge prevede che si cerchi un affidatario prima tra i familiari del minore, e solo in mancanza di una soluzione praticabile si può procedere con l’affidamento a degli estranei. Se neanche questa opzione si rivela utile, il bambino viene affidato a una comunità di assistenza.
Pertanto, chi desidera offrire la propria disponibilità ad accogliere un bambino attraverso il cosiddetto affido familiare deve rivolgersi ai servizi sociali del proprio territorio, che, attraverso una serie di incontri e colloqui, valutano l’idoneità dei richiedenti. Se tutto va bene, gli aspiranti affidatari vengono inseriti all’interno di un apposito elenco ufficiale, in attesa dell’affidamento di un bambino.
Pur essendo un provvedimento temporaneo, l’affidamento familiare può avere caratteristiche diverse a seconda delle circostanze.
In caso di problematiche familiari molto gravi, l’affido è a lungo termine e dura fino a due anni, ma può essere prorogato dal Tribunale per i minorenni se si ritiene che la sospensione dell’affidamento possa recare un danno al minore. In caso di difficoltà meno importanti, l’affido familiare può essere a medio termine (non oltre i 18 mesi) o a breve termine (6-8 mesi).
Una forma particolare di affido familiare, attuata soprattutto a carattere preventivo, è l’affidamento a tempo parziale, che prevede che il bambino trascorra con i genitori affidatari solo alcune ore del giorno, i fine settimana, o eventualmente brevi vacanze. In questo caso, dunque, il minore non viene allontanato dalla propria casa, e l’affidatario svolge una funzione di sostegno alla famiglia di origine in difficoltà.
Può succedere, quando al termine del periodo di affidamento manchino ancora le condizioni per cui il minore possa rientrare nella famiglia di origine, che un provvedimento di affido venga reiterato, diventando una situazione non più temporanea. Si parla in questo caso di affido sine die, che termina comunque al raggiungimento della maggiore età, quando il ragazzo acquisisce la facoltà giuridica di poter decidere della sua vita.
L’Avvocato Liana Doro, grazie alla sua notevole esperienza nel campo del diritto di famiglia, è in grado di fornire assistenza legale alle famiglie, alle coppie o a chiunque voglia aiutare dei minori in difficoltà, accompagnandoli in una pratica molto delicata, quale l’affidamento temporaneo dei minori, che richiede tatto e discrezione.