L’adozione internazionale consiste nell’adozione di un minore, di cittadinanza non italiana, dichiarato adottabile dalle competenti autorità del Paese estero di cui egli è cittadino.
Lo stato di abbandono e di conseguenza lo stato di adottabilità del bambino sono dichiarati dallo Stato di origine del minore, dopo che è stato accertato che non gli è possibile crescere all’interno del suo Paese natio e dopo aver verificato che la famiglia naturale sia a conoscenza dell’adozione e delle conseguenze da essa derivanti.
L’adozione internazionale viene perciò promossa nel paese di origine del minore, davanti alle autorità e secondo le leggi nazionali ed internazionali ivi vigenti, mentre i Tribunali italiani vengono coinvolti unicamente alla fine della procedura di adozione per il rilascio del cosiddetto decreto di idoneità a tale tipo di adozione.
Le procedure per l’adozione internazionale sono basate sulla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, che l’Italia ha ratificato con la legge 476/1998 e le cui norme sono andate a modificare la legge 184/1983, la quale, così come modificata dalla legge 149/2001, rappresenta il riferimento nazionale sul tema.
In base a quanto previsto da tali testi normativi, l’adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o anche per un numero inferiore di anni, nel caso in cui essi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni e ciò sia accertato dal Tribunale per i Minorenni.
Inoltre, tra i coniugi non deve sussistere e non deve avere avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto, l’età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e di non più di quarantacinque anni l’età dell’adottando, con la possibilità di deroga in caso di danno grave per il minore e in ogni caso non sarà preclusa l’adozione quando il limite massimo di età degli adottanti sia superato da uno solo di essi in misura non superiore a dieci anni.
Infine, gli aspiranti genitori adottivi devono essere idonei a educare ed istruire i minori che intendono adottare, oltre ad essere in grado di mantenerli da un punto di vista economico.
Se i coniugi sono in possesso di tali requisiti, possono rivolgersi al Tribunale per i Minorenni del distretto di residenza al fine di chiedere di dichiarare la loro idoneità all’adozione.
Successivamente alla presentazione di tale richiesta, i servizi degli Enti locali procedono a effettuare un’indagine sulla famiglia, valutandone le potenzialità genitoriali e raccogliendo informazioni in merito alla loro storia personale, familiare e sociale, al termine della quale, compilano una relazione per il Tribunale dei Minori, il quale, sulla base dell’esito della stessa, deciderà circa il conseguente rilascio del decreto di idoneità.
Una volta in possesso di tale decreto, la coppia si deve rivolgere ad uno degli enti autorizzati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), il quale autorizzerà l’ingresso del bambino adottato in Italia e la sua permanenza, dopo aver certificato che l’adozione sia conforme alle disposizioni della Convenzione de L’Aja.
Solo al termine di questa complessa procedura, della quale l’Avvocato Liana Doro si è occupata in molteplici occasioni, il Tribunale per i Minorenni del luogo di residenza dei genitori nel momento di ingresso in Italia con il minore potrà procedere con la trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile.
Per supportare i futuri genitori nella scelta dell’Ente autorizzato presso il paese straniero individuato, seguire il complesso iter procedurale, scongiurare esperienze negative e giungere in tempi celeri alla positiva conclusione dell’adozione internazionale, appare di fondamentale importanza avvalersi della consulenza ed assistenza di un legale.
L’Avvocato Liana Doro, grazie alla sua ampia esperienza in materia di adozioni di minori, è riuscita ad aiutare numerosi Clienti ad adottare un bambino in tempi relativamente brevi, assistendo i futuri genitori con umanità, professionalità ed esperienza.