Separazione tra coniugi: rilevanza del reddito di cittadinanza per l’ammissione al gratuito patrocinio

Il Reddito di cittadinanza, nel caso esaminato dalla risposta all’interpello n. 31/2022, non sarebbe destinato ai singoli cittadini, ma ai nuclei familiari e quindi i due coniugi ricevono un unico pagamento mensile che viene accreditato sulla carta intestata al marito.

Con la risposta all’interpello numero 31 del 19 gennaio 2022, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che assume peso e rilevanza solo la quota riferibile alla persona interessata:

«Nel caso rappresentato, il reddito di cittadinanza è stato riconosciuto in favore del nucleo familiare di cui fa parte anche l’Istante che dichiara di beneficiare del predetto reddito attraverso la carta intestata al coniuge. Pertanto, ai fini della ammissione al patrocinio gratuito, nella determinazione del reddito personale andrebbe considerato anche il predetto reddito per la quota del 50 per cento, nel presupposto che nel nucleo familiare, oltre ai due coniugi, non ci siano altri componenti maggiorenni».

Pertanto, se concesso al “nucleo familiare”, nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti con lui conviventi, fa parte, per quota, del reddito personale.

Nel giudizio di separazione coniugale, anche consensuale, il reddito di cittadinanza riconosciuto in favore del nucleo familiare va suddiviso in base al numero dei componenti.

Quindi, al fine della determinazione del reddito personale per l’ammissione all’istituto del gratuito patrocinio (art. 76, d.P.R. n. 115/2002), l’istante deve tener conto solo della propria quota e non invece dell’importo totale.

Pertanto, ai fini dell’ammissione al patrocinio gratuito, nella determinazione del reddito personale, la stessa dovrà considerare anche quello di cittadinanza per una quota del 50%, nel presupposto che nel nucleo familiare, oltre ai due coniugi, non ci siano altri componenti maggiorenni.

L’Agenzia, nel documento di prassi, richiama anche la Cassazione che, con la sentenza n. 20545/2020, ha confermato che tale ipotesi trova applicazione anche nei procedimenti di separazione coniugale, e trae una prevedibile conclusione, corroborata dalla previsione contenuta nel comma 3 dello stesso articolo 76, secondo il quale, per poter accedere al gratuito patrocinio, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall’Irpef o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, ovvero a imposta sostitutiva.

I requisiti dell’art. 76, d.P.R. n. 115/2002 per il gratuito patrocinio

La norma in questione stabilisce le condizioni per beneficiare del gratuito patrocinio. In particolare, il documento si sofferma su alcuni aspetti rilevanti:

  • il limite di reddito per accedere all’assistenza legale è pari a 11.746,68 euro;
  • la soglia viene incrementata di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi;
  • si tiene conto del solo reddito personale «quando sono oggetto della causa diritti della personalità, ovvero nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi».

Rientra dunque nell’ultima casistica anche la richiesta di gratuito patrocinio per i procedimenti di separazione, come nel caso analizzato. Pertanto il reddito non deve essere cumulato con quello del coniuge convivente.

The Citizenship Income, in the case examined by the answer to interpello no. 31/2022, would not be intended for individual citizens, but for families, and therefore the two spouses receive a single monthly payment that is credited to the card in the husband’s name.
In its answer to interpellation no. 31 of 19 January 2022, the Revenue Agency clarifies that only the portion attributable to the person concerned is relevant:
“In the case represented, the citizenship income has been recognised in favour of the household to which the Applicant also belongs, who declares to benefit from the aforementioned income through the card headed to her spouse. Therefore, for the purpose of the admission to legal aid, in the determination of the personal income, the aforementioned income should also be taken into account for the 50% share, on the assumption that in the household, besides the two spouses, there are no other adult members”.
Therefore, if granted to the “family unit”, in proceedings where the interests of the applicant are in conflict with those of the other members living with him, it is part, for a share, of the personal income.
In the judgement of marital separation, even by mutual consent, the citizenship income granted in favour of the family unit is divided according to the number of members.
Therefore, in order to determine the personal income for admission to legal aid (Art. 76, Presidential Decree n° 115/2002), the applicant must take into account only his own share and not the total amount.
Therefore, for the purpose of the admission to legal aid, in the determination of the personal income, the applicant must also consider the citizenship income for a 50% share, assuming that in the household, besides the two spouses, there are no other adult members.
The Agency, in the practice document, also refers to the Italian Supreme Court of Cassation which, in its judgment no. 20545/2020, confirmed that this hypothesis is also applicable in marital separation proceedings, and draws a foreseeable conclusion, corroborated by the provision contained in paragraph 3 of the same Article 76, according to which, in order to have access to legal aid, account is also taken of income which by law is exempt from Irpef or which is subject to withholding tax, or to substitute tax.
The requirements of Article 76, Presidential Decree no. 115/2002 for legal aid
The provision in question lays down the conditions for benefiting from legal aid. In particular, the document focuses on some relevant aspects

  • the income limit to access legal aid is equal to €11,746.68
  • the threshold is increased by €1,032.91 for each of the cohabiting family members;
  • only personal income is taken into account “when personality rights are at issue, or in proceedings in which the interests of the applicant are in conflict with those of other members of the household living with him”.

Therefore, the application for legal aid in separation proceedings, as in the case analysed, is also included in the latter case. Therefore, the income does not have to be cumulated with that of the cohabiting spouse.