Reddito di Libertà come strumento di contrasto alla violenza sulle donne
Violenza sulle donne |Reddito di libertà
La violenza sulle donne è un tema ancora molto attuale e i numeri lo confermano.
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza. Nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019: 15.128 contro le 8.427 del 2019. Il boom nei contatti è iniziato dalla fine di marzo, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019). Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici.
Ma oltre alla violenza fisica o sessuale le donne spesso subiscono anche violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche.
Per fronteggiare tale grave situazione, che si è sviluppata ancora di più in questo periodo di pandemia, il legislatore è intervenuto con l’introduzione di una misura a sostegno delle vittime di violenza: in applicazione del Dpcm del 17 dicembre 2020, ex articolo 105 – bis del decreto Rilancio 34/2020 a partire dal 21 luglio 2021 è entrato in vigore il Reddito di Libertà.
Con tale decreto si è, pertanto, provveduto a definire i criteri per la ripartizione delle risorse del “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” istituito con l’incremento di 3 milioni di euro per l’anno 2020, del “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”.
Le risorse sono finalizzate a contenere gli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica, per le donne in condizione di maggiore vulnerabilità, e di favorire, tramite l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.
Il c.d. “Reddito di libertà”, stabilito nella misura massima di euro 400 pro capite su base mensile per massimo di 12 mensilità, è destinato alle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Pertanto, tale sussidio, riconosciuto solo dietro istanza di parte, è riconosciuto a tutte quelle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità ovvero in condizione di povertà, per favorirne l’indipendenza economica, la cui condizione di bisogno straordinaria o urgente viene dichiarata dal servizio sociale di riferimento territoriale nella stessa dichiarazione.
L’istanza per il Reddito di liberta deve essere presentata all’Inps tramite il modello predisposto, allegandola dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.
Violence against women | Income of Freedom
Violence against women is still a very current issue and the numbers confirm it.
In Italy, Istat data show that 31.5% of women have suffered some form of violence in their lifetime. In 2020, calls to 1522, the public utility number against violence and stalking, increased by 79.5% compared to 2019: 15,128 compared to 8,427 in 2019. The boom in contacts began from the end of March, with peaks in April (+176.9% compared to the same month in 2019) and May (+182.2 compared to May 2019). The most serious forms of violence are exercised by partners or former partners, relatives or friends.
But in addition to physical or sexual violence, women often suffer psychological and economic violence, i.e. behaviors of humiliation, devaluation, control and intimidation, as well as deprivation or limitation in access to their economic resources.
To address this serious situation, which has developed even more in this period of pandemic, the legislature has intervened with the introduction of a measure to support victims of violence: in application of the Dpcm of December 17, 2020, ex Article 105 – bis of the Decree Relaunch 34/2020 from July 21, 2021 came into force the Income of Freedom.
With this decree it was, therefore, provided to define the criteria for the allocation of resources of the “Fund for the income of freedom for women victims of violence” established with the increase of 3 million euros for the year 2020, of the “Fund for policies related to rights and equal opportunities”.
The resources are aimed at containing the economic effects deriving from the epidemiological emergency, for women in a more vulnerable condition, and to encourage, through economic independence, paths of autonomy and emancipation of women victims of violence in a condition of poverty.
The so-called “Reddito di libertà”, established in the maximum measure of 400 euros per capita on a monthly basis for a maximum of 12 months, is intended for women victims of violence, alone or with minor children, followed by the anti-violence centers recognized by the regions and social services in the pathways out of violence.
Therefore, this subsidy, recognized only upon request of the party, is recognized to all those women who have suffered violence and are in conditions of particular vulnerability or poverty, to promote economic independence, whose condition of extraordinary or urgent need is declared by the social service of territorial reference in the same declaration.
The application for the Income of Freedom must be submitted to the Inps through the model provided, attaching a declaration signed by the legal representative of the anti-violence center that has taken charge of the same, which attests to the path of emancipation and autonomy undertaken and the declaration of the professional social service of reference, which attests to the state of need related to the extraordinary or urgent situation.