Vittima di stupro: lo Stato deve garantire un indennizzo equo e adeguato.

Le  vittime di reati violenti, anche residenti nello stesso paese in cui è avvenuto il fatto hanno diritto ad un indennizzo che non sia puramente simbolico e che sia parametrato alla peculiarità del crimine e alla sua gravità. Per ottenerlo, la vittima deve trovarsi nella condizione di oggettiva difficoltà nell’agire esecutivamente contro l’aggressore, mentre non è richiesta l’assoluta impossibilità di farlo.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 24 novembre 2020, n. 26757, emessa alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, riconosce alla vittima di stupro il risarcimento. Dall’importo risarcitorio, riconosciuto dai giudici, viene decurtata – e non cumulata – la somma, percepita dalla vittima, a titolo di indennizzo, in virtù della compensatio lucri cum danno.

Victims of violent crimes, including those residing in the same country as the crime, are entitled to compensation that is not purely symbolic and that is proportionate to the specific nature of the crime and its gravity. In order to obtain it, the victim must be in a condition of objective difficulty in taking enforcement action against the aggressor, while the absolute impossibility of doing so is not required.

The Court of Cassation, in its judgment no. 26757 of 24 November 2020, issued on the eve of the International Day against Violence against Women, awards compensation to rape victims. From the amount of compensation, recognised by the judges, is deducted – and not accumulated – the sum, received by the victim, as compensation, by virtue of compensatio lucri cum danno.

Le  vittime di reati violenti, anche residenti nello stesso paese in cui è avvenuto il fatto hanno diritto ad un indennizzo che non sia puramente simbolico e che sia parametrato alla peculiarità del crimine e alla sua gravità. Per ottenerlo, la vittima deve trovarsi nella condizione di oggettiva difficoltà nell’agire esecutivamente contro l’aggressore, mentre non è richiesta l’assoluta impossibilità di farlo.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 24 novembre 2020, n. 26757, emessa alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, riconosce alla vittima di stupro il risarcimento. Dall’importo risarcitorio, riconosciuto dai giudici, viene decurtata – e non cumulata – la somma, percepita dalla vittima, a titolo di indennizzo, in virtù della compensatio lucri cum danno.

Victims of violent crimes, including those residing in the same country as the crime, are entitled to compensation that is not purely symbolic and that is proportionate to the specific nature of the crime and its gravity. In order to obtain it, the victim must be in a condition of objective difficulty in taking enforcement action against the aggressor, while the absolute impossibility of doing so is not required.

The Court of Cassation, in its judgment no. 26757 of 24 November 2020, issued on the eve of the International Day against Violence against Women, awards compensation to rape victims. From the amount of compensation, recognised by the judges, is deducted – and not accumulated – the sum, received by the victim, as compensation, by virtue of compensatio lucri cum danno.